Anthony Davis

Anthony Davis rientra dopo 18 gare d’assenza, recuperato dall’infortunio patito al debutto da Maverick, e Dallas vince a Brooklyn. Il canestro di Devin Booker a 2” dalla fine regala un successo cruciale a Phoenix su Milwaukee.

Boston Celtics stravince a Sacramento, ma è in ansia per l’acciacco alla caviglia sinistra di Jayson Tatum che non finisce la partita. Terza sconfitta di fila per i Lakers, a Orlando, difendendo ancora poco e male, quinto successo consecutivo per Indiana, che stende Minnesota.

Vittoria cruciale per Phoenix, che insegue un posto al play-in con un calendario complicato. I Suns piegano Milwaukee grazie ai 38 punti di Kevin Durant e al canestro quasi sulla sirena di Booker.

Vittoria dominante per i Pacers (42 vittorie e 29 sconfitte) che consolidano il quarto posto nella Eastern Conference. Non finiscono mai sotto in 48’ di gioco, Tyrese Haliburton esibisce la sua 11ma doppia doppia di fila punti/assist, Obi Toppin manda a bersaglio sei triple, la squadra di Coach Carlisle sfoggia sei giocatori in doppia cifra di punti.

Sesta vittoria consecutiva per Boston (53-19) che però trema per Jayson Tatum. Si fa male alla caviglia sinistra, sulla quale nel 3° quarto ricade Domantas Sabonis (fallo fragrant) provando a difendere una tripla. Non pare un infortunio grave, ma l’ala dei Celtics intanto resta fuori causa nel 4° periodo.

Terza sconfitta una dietro l’altra per i Lakers (43-28). Che continuano a difendere male, troppo male. Concedono oltre il 49% dal campo ai Magic, la squadra che segna meno punti per partita di tutta la Nba, permettendone 62 “di coppia” a Franz Wagner e Paolo Banchero.

I Bulls (32-40) giocano la loro migliore pallacanestro. In forma quando conta di più, quando si decide la griglia del play-in. Vincono per l’ottava volta nelle ultime dieci gare, alla Ball Arena di Denver, trascinati dai 37 punti di Coby White.

Una doveva pur vincere, anche se avrebbero voluto perdere entrambe, in ovvia fase di tanking. Pelicans (20-53) e 76ers (23-49) giocano senza i titolari e le prime riserve, alla franchigia di casa mancava pure Zion Williamson (schiena) ma finisce comunque per prevalere, nonostante 16 palle perse, perché Philly tira con il 39% dal campo.

Ai Raptors “tocca” vincere contro una squadra che voleva perdere almeno quanto loro, a caccia della scelta numero 1 del prossimo Draft, ovvero Cooper Flagg, l’ala da Duke University. Ma Toronto (25-47) è meno peggio di Washington (15-56) e dunque finisce per imporsi alla Capital One Arena, nonostante le velleità di tanking.